Comodato d'uso gratuito
Comodato d’uso gratuito a genitori o figli: come funziona.
Per il comodato d'uso gratuito può valere la regola della "prima casa".
Come si registra il contratto
Dopo l’approvazione del testo definitivo della Legge di Stabilità 2016, viene confermata l’abolizione della Tasi sulla prima casa con un cambiamento per quel che riguarda la concessione del comodato gratuito dell’immobile a genitori o figli: molti i vincoli per poter usufruire dei benefici concessi in questo caso, pagando in questo modo metà dell’IMU, che si applicheranno soltanto se l’immobile è:
- concesso in uso gratuito a genitori o figli che devono avervi la residenza;
- chi concede l’immobile deve risiedere e dimorare abitualmente nello stesso comune in cui si trova l’immobile concesso in comodato d’uso;
- il contratto di comodato d’uso deve essere registrato.
Il beneficio può essere applicato anche nel caso che il comodante possieda un altro immobile adibito ad abitazione principale nelle stesso comune.
Le novità che riguardano la tassazione degli immobili non finiscono qui, però, è previsto uno sconto del 25% per i proprietari che concedono i propri immobili in locazione con canone concordato.
IN COSA CONSISTE IL CONTRATTO DI COMODATO D’USO GRATUITO
Art.1803 del Codice Civile: “Il comodato è il contratto col quale una parte consegna all’altra una cosa mobile o immobile, affinchè se ne serva per un tempo o per un uso determinato, con l’obbligo di restituire la stessa cosa ricevuta. Il comodato è essenzialmente gratuito“.
COME SI REGISTRA UN CONTRATTO DI COMODATO D’USO GRATUITO?
Un contratto di comodato d’uso può essere sottoscritto in forma verbale o scritta, ma in caso di immobili il contratto deve essere registrato in forma scritta. La registrazione si effettua presso un qualsiasi sportello dell’Agenzia delle Entrate, non necessariamente, presso l’ufficio competente del proprio domicilio fiscale.
Poiché non è prevista la registrazione telematica, è necessario seguire la seguente procedura:
1. versare tramite il modello F23 l’imposta di registro pari a € 200, indicando il codice tributo 109T;
2. recarsi presso l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate e presentare due copie del contratto firmate in originale;
3. presentare il modello 69 compilato relativo alla richiesta di registrazione. Il modello è disponibile presso gli uffici stessi delle entrate ed è possibile compilarlo direttamente all’atto della presentazione;
4. dotarsi di marche da bollo da € 16 da applicare sulle copie degli atti da registrare. La data delle marche da bollo deve corrispondere a quella in cui è stato stipulato il contratto;
5. se il richiedente è un delegato delle parti, dovrà presentare fotocopia delle carte di identità del comodante o del comodatario che lo ha incaricato.